Sedentarietà e produttività: il legame nascosto che influenza le performance

Sedentarietà e produttività: il legame nascosto che influenza le performance

Nell’era moderna, caratterizzata da un’intensa attività lavorativa in ufficio, il binomio sedentarietà e produttività emerge come un argomento di crescente interesse nel campo della salute occupazionale e dell’efficienza lavorativa. Se n’è parlato già molto, e lo abbiamo fatto anche noi a più riprese, ciò che ci manca sono le prove concrete che dimostrano il legame tra lo stile di vita sedentario e le prestazioni lavorative. Analizziamo le più recenti scoperte scientifiche e teorie innovative che ci permettono di stabilire il timone.

L’impatto fisiologico della sedentarietà sulla produttività

La sedentarietà prolungata influisce su diversi meccanismi fisiologici che, a loro volta, possono compromettere la produttività. Uno studio condotto nel 2019 dal Dr. Matthew Buman dell’Arizona State University ha evidenziato come periodi prolungati di inattività fisica siano associati a una riduzione del flusso sanguigno cerebrale. Questa diminuzione può portare a un calo dell’ossigenazione cerebrale, influenzando negativamente le funzioni cognitive essenziali per la produttività, come l’attenzione, la memoria di lavoro e la capacità decisionale. Fino ad ora chi lavora in ufficio avverte una maggiore percezione di freddo dovuta alla circolazione rallentata, sappiamo invece che un altro effetto dello stare praticamente immobili è il torpore della mente, andiamo avanti.

La ricerca del Dr. James Levine della Mayo Clinic ha dimostrato che la sedentarietà prolungata può alterare il metabolismo del glucosio, portando a fluttuazioni energetiche che influenzano direttamente i livelli di concentrazione e l’efficienza lavorativa. Questi studi sottolineano l’importanza di integrare il movimento regolare nella routine lavorativa per mantenere stabili i livelli di energia e ottimizzare le performance cognitive.

Il legame tra postura e produttività cognitiva

Un aspetto meno esplorato ma sempre più attenzionato nella ricerca è la relazione tra postura e funzioni cognitive. Uno studio innovativo pubblicato nel 2018 sulla rivista “NeuroRegulation” dal team guidato dalla Dr.ssa Peper dell’Università di San Francisco ha rivelato che una postura eretta può influenzare positivamente la capacità di richiamare pensieri positivi e migliorare l’umore generale. Questi fattori sono direttamente correlati alla produttività, in quanto un atteggiamento mentale positivo favorisce la creatività e la risoluzione dei problemi.

La ricerca suggerisce che l’implementazione di postazioni di lavoro che promuovono una postura attiva, come le scrivanie regolabili in altezza, potrebbe non solo migliorare la salute fisica ma anche potenziare le capacità cognitive e la produttività complessiva.

L’effetto della sedentarietà sulla creatività e l’innovazione

La sedentarietà non influisce solo sulle funzioni cognitive di base, ma anche su processi mentali più complessi come la creatività e l’innovazione. Uno studio condotto nel 2014 dal Dr. Marily Oppezzo della Stanford University ha dimostrato che camminare, anche per brevi periodi, può aumentare significativamente il pensiero creativo. I partecipanti allo studio che camminavano durante sessioni di brainstorming hanno generato il 60% in più di idee creative rispetto a quelli seduti.

Questi risultati suggeriscono che l’integrazione di momenti di movimento attivo durante la giornata lavorativa potrebbe non solo contrastare gli effetti negativi della sedentarietà, ma anche stimolare la creatività e l’innovazione, elementi essenziali per la produttività in molti settori professionali.
Su tutto ciò si fonda il protocollo UP150, il punto non è più dimostrare che tutto ciò è reale, ma anche come si fa a farlo diventare la soluzione.

Sedentarietà e stress: implicazioni sulla produttività

La relazione tra sedentarietà e stress è un altro aspetto che influenza indirettamente la produttività. Una ricerca condotta dal Dr. Neville Owen dell’Università del Queensland ha evidenziato come lunghi periodi di sedentarietà siano associati a livelli più elevati di cortisolo, l’ormone dello stress. Livelli cronici elevati di cortisolo possono compromettere le funzioni cognitive, la memoria e la capacità di concentrazione, tutti elementi essenziali per mantenere alta la produttività.

L’introduzione di pause attive e la promozione di un ambiente di lavoro che incoraggi il movimento potrebbero quindi non solo migliorare la salute fisica, ma anche ridurre lo stress e potenziare le capacità cognitive dei lavoratori.

Strategie innovative per combattere la sedentarietà e aumentare la produttività

Alla luce di queste evidenze scientifiche, emergono diverse strategie innovative per contrastare la sedentarietà e migliorare la produttività sul posto di lavoro:

  1. Implementazione di postazioni di lavoro attive: L’utilizzo di scrivanie regolabili in altezza e tapis roulant da scrivania può incoraggiare il movimento durante l’orario di lavoro.
  2. Pause attive programmate: L’introduzione di brevi pause di movimento ogni ora può stimolare la circolazione e rinvigorire le funzioni cognitive.
  3. Gamification del movimento: L’utilizzo di app e dispositivi indossabili che incentivano il movimento attraverso sfide e obiettivi può rendere l’attività fisica più coinvolgente.
  4. Riprogettazione degli spazi di lavoro: La creazione di ambienti che incoraggiano il movimento, come percorsi per camminare durante le riunioni o aree per esercizi leggeri, può promuovere uno stile di vita più attivo.
  5. Formazione sulla consapevolezza posturale: Programmi di formazione che insegnano ai dipendenti l’importanza della postura e del movimento regolare possono creare una cultura aziendale più attenta alla salute.
Gli studi portati avanti da UNIMI e da Progetto Design & Build vertono su questi punti, ne abbiamo avuto un esempio concreto anche ultimamente grazie a questo studio.

Conclusioni e prospettive future

La relazione tra sedentarietà e produttività è complessa e multifacettata, con implicazioni significative per il benessere dei lavoratori e l’efficienza aziendale. Le ricerche che abbiamo visto, evidenziano l’importanza di adottare un approccio olistico alla salute sul posto di lavoro, che consideri non solo l’ergonomia tradizionale, ma anche l’impatto del movimento e della postura sulle funzioni cognitive e creative.

Mentre la tecnologia continua a evolversi, si aprono nuove possibilità per integrare il movimento nella routine lavorativa quotidiana.

In conclusione, il riconoscimento del legame tra sedentarietà e produttività offre un’opportunità unica per ripensare l’ambiente di lavoro moderno. Implementando strategie basate su evidenze scientifiche, le organizzazioni possono creare spazi che non solo promuovono la salute fisica, ma anche ottimizzano le performance cognitive, la creatività e, in ultima analisi, la produttività complessiva.

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